In questo articolo ne parlo per esperienza personale. Prima di conoscere mio marito, il quale mi ha trasmesso questa irrefrenabile ed unica passione per lo sport con i pesi, devo dire che spesso e volentieri mi piaceva nascondermi dietro a quel comune detto: “non ce la faccio” . Uno stato di affaticamento apparente.
La fatica è uno stato, nel quale ci sentiamo affaticati ed indeboliti fisicamente e mentalmente.
Analizziamo un attimo questa fatica!
La fatica mentale!
Sicuramente é successo ad ognuno di noi di sentirsi veramente stanco ed affaticato per via di uno sforzo mentale. Quotidianamente abbiamo delle responsabilità ché occupano la nostra mente. Queste ci richiedono tante energie e queste energie, si ripercuotono sul nostro stato emotivo e ci rendono stanchi ed affaticati.
Quando siamo affaticati mentalmente, facciamo magari fatica ad addormentarci, o ci svegliamo di notte e rimaniamo ore ed ore a pensare. Ma ancor peggio è, quando questo stato emotivo di stanchezza, si ripercuote sul cibo ed iniziamo a mangiare a sentimento e senza limite qualsiasi cosa ci capita tra le mani. Una sorta di conforto per la nostra mente. Il non dover pensare!
La fatica fisica!
La fatica fisica invece, è quella fatica dovuta ad uno sforzo fisico eccessivo. E qui purtroppo parlo anche dello sport.
Ripeto, sono la prima persona alla quale rivolgo queste parole. Mi è capitato più di una volta di sentirmi affaticata e stanca dall’esercizio fisico. Questo perché mi sono allenata eccessivamente per un lasso di tempo, oppure perché ero già sotto sforzo mentale.
Questa eccessiva fatica mi portava ad essere irascibile con gli altri, insoddisfatta di tutto e con tutto, mi portava e mi porta al non riuscire a riposare adeguatamente, ad essere lucida ed attiva. Insomma è una situazione tutt’altro che bella.
Affaticata o solo pigra?
E qui sorge la domanda: Sono affaticata veramente o lo uso come pretesto per non dover fare?
Anche qui partiamo dal fatto, ché la vita é fatta di responsabilità e che “purtroppo” non possiamo farne a meno. L’essere responsabile può far piacere o no, ma se lo vediamo sotto un altro punto di vista, cioè quello della crescitá generale, allora il fare non risulterà particolarmente pesante ma sarà un po come sapere di ricevere un qualcosa in più.
Ovvio che quando si accumulano troppe responsabilità, si entra in quello stato di affaticamento eccessivo. Io ho imparato a riconoscere questa stanchezza prima che sia troppo tardi e metto un freno.
E qui torno al mio precedente articolo “Il nostro valore Interno“.
Dobbiamo imparare ad ascoltarci di più!
Il saper capire prima che stiamo esagerando, ci dà la possibilità di mettere una pausa a delle attività meno importanti e ci lascerà più energie per affrontare delle priorità. Insomma possiamo evitare o diciamo alleggerire quello stato di sovraccarico emotivo ed fisico.
E se invece non riusciamo a riconoscerci in nessun stato di affaticamento eccessivo, magari si parla di sola pigrizia.
La pigrizia si riconosce come il non essere determinati nel compiere un azione!
Il non voler approfondire le proprie conoscenze, il non voler rinnovare le proprie idee, insomma il nascondersi dietro a questo stato di “pseudo-affaticamento immaginario“. Io lo chiamo cosi!
Il “vorrei ma non posso” , il ” vorrei ma non riesco” , il ” non ho tempo”, il “sono stanca” . Mille scuse per il non dover affrontare una situazione che richiede impegno e sacrificio.
Come risolvere?
Con una giusta integrazione, dove parlo di alimentazione sana che ci dona il giusto apporto di vitamine e sali minerali, con un idratazione adeguata ( almeno 8 bicchieri di acqua al giorno) che aiuta a tenere la mente lucida, attiva e produttiva, con l’organizzazione delle cose da fare, possiamo evitare questo stato di affaticamento eccessivo.
Se invece parliamo di pigrizia, allora oltre ai consigli elencati sopra, possiamo prendere in considerazione un metodo usato in Giappone molto efficace. Parlo del metodo “Kaizen” cioè “cambiare in meglio” o “miglioramento”.
Il metodo “Kaizen” consiste nel iniziare a piccoli passi. Voglio fare una dieta, voglio praticare sport, voglio leggere di più ecc…, qualsiasi cosa uno desidera fare ed imparare deve iniziare a farla costantemente aumentando man mano il tempo da dedicarci. Inizio con 5 minuti, il giorno dopo con 6, poi con 10 … sarà una progressione costante ché ci porterà al rendere queste mansioni automatiche e arriveremo al momento nel quale non ci faremo più nemmeno caso al tempo che è passato praticando quella attività. Comunque vi lascio un link dove potete documentarvi di persona (vedi articolo).
Lo trovo un approccio molto interessante e produttivo per uscire da uno stato di pura pigrizia.
E allora questa fatica che proviamo, è veramente giustificata o è la non voglia?
Impariamo a riconoscere ciò che proviamo veramente e poi agiamo in base a quello. Avevo anche scritto un articolo in merito: “IL NOSTRO VALORE INTERNO” dove spiego che abbiamo delle grandi energie le quali non vanno sprecate e che dando il giusto valore alle situazioni e a noi stessi il nostro accrescimento sarà più grande e più significativo. Il soffermarci un attimo, autoesaminarci, essere onesti con noi stessi e poi agire in base alla conclusione.
La fatica esiste eccome, impariamo a gestirla meglio e a riconoscerla bene. Non si può conoscere una sensazione se non si è mai provata veramente e non parlo solo di quelle negative ma anche di quelle belle come la gioia di sentirsi e vedersi bene . Ma di questo magari ve ne parlo in un altro articolo.
A presto!
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Michela

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michelamorelliicloudcom
Personal Trainer certificata e food coach. Uno stile di vita sano ed attivo per un benessere a 360°.
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